di Pier Giorgio Cozzi
Lo sanno tutti: lobbying è sinonimo di traffici sotterranei, giro di soldi, corruzione politica. Quando va bene, di oscura influenza contro denaro. Così gli interessi della maggioranza della società dei cittadini soccombe a quelli dei gruppi di minoranza.
Balle! Lasciatelo dire a un lobbista di sperimentata esperienza internazionale e autore di un volume sull’argomento: “Professione lobbista. Portatori di interessi o faccendieri ?” che uscirà a settembre per i tipi di Lupetti.
La lobby è legittima rappresentanza di interessi legittimi, e il sale della democrazia. Alcuni Paesi l’hanno regolamentata, altri stanno pensando di farlo. Solo dal 2010 l’Unione europea vorrebbe un registro dei lobbisti presso le sue istituzioni.
In Italia abbiamo affollato il Parlamento con una miriade di proposte,come recita il lancio dell’agenzia AGI:
«Roma, 12 apr. - Serve un Albo per regolamentare il lavoro, spesso oscuro, dei lobbisti. E' l'invito emerso nella relazione dei 10 saggi presentata oggi al Presidente Napolitano in cui si sottolinea la necessità di istituire presso la Camera, il Senato e le Assemblee regionali un Albo dei portatori di interessi.