di Pier Giorgio Cozzi
Dimmi chi sei e ti dirò cosa comprare
Anni fa, in un sobborgo di una cittadina degli Stati Uniti mi imbattei in un curioso cartello appeso a una recinzione, che avvertiva: “Attenzione. La difesa di questa proprietà privata è affidata alla ditta Smith&Wesson”.
Oggi potremmo dire che, sempre negli Usa, ma è facile previsione prima o poi succederà anche qui da noi in colonia, la difesa delle vendite nei supermercati sarà affidata a ditte come Square, Prism Skylab e alle loro numerose concorrenti di Silicon Valley. Specializzate nel fornire alle catene di distribuzione sistemi Hi-tech per monitorare le scelte di ogni cliente: chi compera, che cosa compera, come compera (ovvero quanto sosta davanti a uno scaffale), le esitazioni, quali prodotti vengono prelevati esaminati e lì ricollocati, l’efficacia delle promozioni in atto. Persino le espressioni dei clienti. Il tutto affidato a una miriade di telecamere piazzate nei punti strategici del supermercato, che trasmettono i dati a una nuvola informatica dove questa enorme massa di informazioni viene “processata” e quindi rivenduta al committente che la utilizza per sostenere le sue azioni di instore selling.
Si tratta di un cambiamento delle tecniche di vendita epocale. La ragione di questa scelta strategica starebbe nel fatto che il negozio “virtuale” vende, negli Usa, solo il 5% di quello tradizionale, ma a una velocità quattro volte superiore. Senza naturalmente i costi di gestione del PdV né quelli della merce allineata sugli scaffali.